Menu Chiudi

LA VILLA

VILLA CLERICI

VILLA DI DELIZIE IN TERRA DI NIGUARDA

0
ANNI DI STORIA
0
SALE
0
TEATRI
0
CHIESETTA

LA STORIA

Villa Clerici viene costruita nella prima metà del ‘700 come “residenza di delizia” su probabile disegno dell’architetto Francesco Croce, l’autore della guglia maggiore del Duomo di Milano,  e commissionata dalla famiglia dei marchesi Clerici di Cavenago, originaria del lago di Como e già proprietaria dell’omonimo palazzo nel centro della città di Milano.

La villa, situata lungo la via della seta che collegava Milano a Como, oltre ad essere una residenza di villeggiatura per i mesi estivi, permetteva di curare gli interessi agricoli. Conosce il massimo del suo splendore e della sua notorietà quando ne diventa proprietario il generale Antonio Giorgio Clerici che amava ritirarvisi per riposare al termine delle campagne militari. A lui si deve anche il completamento e l’abbellimento dell’edificio.

Alla morte di Antonio Giorgio l’edificio passò alla figlia Claudia Caterina, sposatasi nel 1752 con il conte Vitagliano Biglia, la cui famiglia divenne coerede della Villa. Negli anni successivi seguì una complessa vicenda ereditaria che vede in gioco anche un ramo cadetto dei Clerici, conclusasi con la cessione nel 1830 dei beni a Giuseppe Melzi. A partire dall’ultimo quarto dell’Ottocento la villa conobbe una fase di decadenza dovuta anche al passaggio da residenza di delizia all’uso protoindustriale come filanda e luogo di allevamento dei bachi da seta, con la conseguente spogliazione di tutti gli arredi. Successivamente passò agli Adamoli e nel 1912 a Mario Ganzini che vi installò la propria fabbrica di materiali e apparecchi fotografici, iniziando una prima opera di restauro dell’intero complesso, preservandolo.

Villa Clerici, incisione di Marcantonio dal Re

L'EDIFICIO

Dotata di una sobria eleganza, Villa Clerici ruota attorno a un corpo di fabbrica centrale disposto su tre livelli (piano rialzato, piano nobile e cappuccina) e alleggerito da un atrio aperto a tre campate su colonne binate. La facciata a tramontana è invece una fronte lineare, ritmata dalla teoria di finestre e caratterizzata soltanto al centro da un portale sormontato da un balcone con parapetto in ferro battuto.

Ai suoi lati due ali, alterate tra Ottocento e Novecento, culminano in due cappelle, dedicate a Sant’Antonio e Santa Teresa (realizzate rispettivamente nel 1730 circa e tra il 1756 e il 1773), e abbracciano un giardino all’italiana. Le sale inferiori, voltate, conservano ancora affreschi di fine Settecento con il Ratto di Ganimede e la Giustizia e ospitano la collezione della Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei.

Si segnala in particolare la Sala degli Specchi con decorazione neoclassica a grisaille vicina alla scuola dell’Albertolli. Al piano superiore, a cui si accede grazie a uno scalone monumentale con telamoni agli snodi delle rampe, simile a quello del cittadino palazzo Clerici, si alternano sale di diverse dimensioni e altezza, coperte da soffitti lignei decorati. Il salone superiore è inoltre abbellito da trompe l’oeil rappresentanti le Arti: la Pittura, l’Architettura (che in mano ha un cartiglio con un progetto di villa assai simile a quella di Niguarda), la Tragedia, la Musica, la Grammatica.

Villa Clerici, veduta aerea

LE SALE INTERNE

Villa Clerici è un luogo polifunzionale e dalle molte opportunità. Il pian terreno ospita la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, una magnifica collezione di capolavori dell’arte sacra italiana del ‘900. Uno scalone d’onore, con i telamoni agli snodi delle rampe, porta ad un incantevole primo piano che si caratterizza per gli eleganti dipinti originali a trompe-l’oeil, realizzati nel Settecento. Dalle sale si può ammirare il parco storico di Villa Clerici con le sue scenografie teatrali, i colonnati ed il patrimonio statuario.

Villa Clerici, sala delle arti